Donne e spionaggio

Lo spionaggio, per la sua stessa natura fatta di intrighi e sotterfugi, affascina da sempre i lettori e gli spettatori, intrattenuti da personaggi inventati divenuti ormai vere e proprie icone. Ma la realtà spesso supera anche la più fervida fantasia di scrittori e sceneggiatori. Grazie a fonti d’archivio, come le relazioni sulle attività di spionaggio e i resoconti degli interrogatori delle spie arrestate che sono stati desecretati negli ultimi anni, il giornalista Gabriele Faggioni ha ricostruito la vita di numerose donne che dimostrarono notevoli abilità nella raccolta di informazioni a favore dei servizi segreti. Queste agenti seppero emergere in un settore dominato dagli uomini grazie alla loro intelligenza, bellezza e tenacia, in un’ampia rosa che va dalle più conosciute, come Mata Hari, a donne che ricordiamo solo grazie a poche righe in un articolo di giornale.

Per Storiainpodcast, Gabriele Faggioni racconta le vicende di cinque donne: Louise de Bettignes, Luisa Zeni, Margot Nadau, Camilla Agliardi e Hekmat Fahmy.

Louise de Bettignes, nata nel 1880 in una famiglia aristocratica nella Francia settentrionale, fu arruolata nei servizi segreti britannici, per i quali gestì una rete di spie in Belgio occupata dalle truppe tedesche durante la Grande Guerra. La sua rete ebbe un successo sbalorditivo, ma fu scoperta dagli agenti del controspionaggio tedesco e smantellata nel settembre 1915. Louise e Léonie furono processate e condannate da un tribunale tedesco a lunghe pene detentive.
Luisa Zeni nacque in Provincia di Trento nel 1897. Svolse una brillante missione di spionaggio per conto dei nostri servizi segreti nella città austriaca di Innsbruck dal 20 maggio all’agosto 1915.
Margot Nadau, cittadina tedesca, era un’affascinante e scaltra giovane donna, che andò a risiedere a Varsavia, dove lavorò come spia per conto forse della Germania. Il suo caso ebbe una risonanza internazionale per la sua tragica morte. La polizia suppose che un ufficiale polacco l’aveva uccisa dopo aver scoperto che lei lo aveva usato “per estorcere notizie militari segrete”.
Camilla Agliardi, nata a Rezzano nel 1897, fu coinvolta in un caso di spionaggio assieme all’amico Ugo Traviglia, sottufficiale della Regia Marina, che secondo le indagini svolte dai Carabinieri avessero consegnato documenti segreti alla Francia in cambio di denaro. Entrambi furono condannati l’11 maggio 1933 a morte. Il giorno seguente avvenne l’esecuzione del Traviglia, mentre la condanna di Camilla Agliardi fu commutata dal re Vittorio Emanuele in ergastolo.
Nel variegato mondo dello spionaggio in Egitto non poteva mancare un’affascinante ballerina del ventre, Hekmat Fahmy, che lavorava in un esclusivo locale notturno del Cairo. Tra i suoi estimatori vi era il maggiore Smith, stanziato presso il quartier generale britannico, il quale divenne il suo amante. Questo ufficiale non sapeva che Fahmy era anche una spia della Fratellanza Musulmana e la più importante informatrice degli agenti tedeschi Epper e Montkaster dei servizi segreti militari (Abwehr). “Operazione Condor o Saalam”.

Lo storico Gabriele Faggioni ha scritto nel 2022 per la casa editrice Odoya il saggio “Spionaggio femminile nel Novecento”.

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