Per cybercrime, reato informatico, si intende qualsiasi comportamento, sanzionato dall’ordinamento penale, che si realizza per mezzo delle nuove tecnologie; o comunque rivolta contro i beni informatici. Può essere considerato reato informatico tanto la frode commessa attraverso il computer che il danneggiamento del sistema informatico.
Per Storiainpodcast, Corrado Giustozzi, tra i massimi divulgatori italiani di sicurezza informatica, illustra le caratteristiche di un’attività criminosa, analoga a quella tradizionale, ma caratterizzata dall’abuso di componenti della tecnologia dell’informazione (sia hardware che software).
Corrado Giustozzi è consulente e docente di sicurezza delle informazioni. Esperto di sicurezza cibernetica presso l’Agenzia per l’Italia Digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri, per lo sviluppo del Computer Emergency Response Team della Pubblica Amministrazione (CERT-PA). Membro per quattro mandati (2010-12, 2012-15, 2015-17, 2017-20) del Permanent Stakeholders’ Group dell’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza delle Reti e delle Informazioni (ENISA), e componente (2015-16, 2017-18) del Consiglio Direttivo di Clusit. E’ stato responsabile dell’erogazione dei servizi di consulenza sulla sicurezza delle informazioni presso diverse aziende nazionali e multinazionali. Collabora da oltre quindici anni con il Reparto Indagini Tecniche del Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri nello svolgimento di attività investigative e di contrasto del cybercrime e del cyberterrorismo; è membro del Comitato Scientifico dell’Unità di Analisi del Crimine Informatico della Polizia delle Telecomunicazioni; è Perito del Tribunale Penale di Roma in materia di criminalità informatica. Ha collaborato con l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine (UNODC) su progetti internazionali di contrasto alla cybercriminalità ed al cyberterrorismo; è iscritto nell’“Expert Roster” della International Telecommunications Union (ITU) per la cybersecurity.