L’Età dell’Assolutismo

L’état, c’est moi. (Luigi XIV, Re di Francia)

Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento le principali monarchie europee del tempo cominciarono ad entrare in crisi. Venne messo in discussione il principio secondo il quale ai sovrani, governanti per diritto divino, spettava assoluta e cieca obbedienza. L’Assolutismo monarchico è una teoria politica che sostiene che una sola persona, generalmente un monarca, debba detenere i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario esercitandoli in maniera assoluta. Questo è giustificato dal concetto di “diritto divino dei re”, che implica che l’autorità di un governante derivi direttamente da Dio. Alcuni Paesi intrapresero così la strada delle riforme, altri, come la Francia, quella più dirompente della Rivoluzione. Il Professor Marcello Verga per Storiainpodcast, partendo dalla Guerra dei Trent’anni (1618-1648), illustra queste grandi trasformazioni frutto di un sentire comune, che, trovando le sue origini nell’Illuminismo, introducevano il primato della ragione, il concetto di libertà civile e molte altre rivendicazioni che caratterizzeranno la storia degli anni e secoli successivi.

Marcello Verga è Professore ordinario di storia Moderna presso l’Università degli Studi di Firenze. E’ autore di diverse opere, tra le quale “Una Storia europea. Dalla fine del Medioevo ai giorni nostri” e “Storie d’Europa. Secoli XVIII e XXI”.

  • Guerra dei Trent’anni, Pace di Westfalia, Monarchia assoluta (Prima parte).
  • Crisi dell’Assolutismo: riforma e rivoluzione (Seconda parte).

A cura di Deborah Natale.

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