Tredici presidenti – la vita, l’azione di governo, l’impatto che hanno avuto sull’America (e oltre) – raccontati in forma di una chiacchierata – non sempre seria. A fare le domande, Riccardo Alcaro, coordinatore delle ricerche dell’Istituto Affari Internazionali. Chi risponde è Mario Del Pero, illustre americanista e Professore di Storia Internazionale presso SciencesPo a Parigi.
Quinta puntata dedicata a Thomas Woodrow Wilson, 28° presidente degli Stati Uniti, il Democratico Woodrow Wilson, che governò per due mandati dal 1913 al 1921. Nato a Staunton, in Virginia, il 28 dicembre 1856, Wilson viene da una famiglia ricca che gli garantisce un’istruzione di prim’ordine, è anche il primo politico del Sud a entrare alla Casa Bianca dal 1848 e solo il secondo Democratico a essere eletto dal 1860. Wilson è membro di un Partito Democratico che sta assumendo in modo più marcato le caratteristiche ideologiche che lo definiscono oggi: è cioè un partito progressista. Allo stesso tempo, è ancora un partito profondissimamente legato al Sud (e lo resterà fino agli anni Settanta) e al sistema di segregazione.
La presidenza Wilson è però famosa non per la sua politica interna ma per quella estera. L’Amministrazione Wilson avviò il processo che portò all’indipendenza delle Filippine, che gli USA avevano acquisito come colonia dopo la guerra contro la Spagna nel 1898, e a un maldestro tentativo di intervento nella Rivoluzione Messicana. Il suo nome è ineluttabilmente legato alla decisione di intervenire a favore dell’Intesa nella Prima Guerra Mondiale e anche più per il progetto di ridefinizione radicale del sistema di relazioni internazionali che Wilson promosse dopo la guerra.